venerdì 30 ottobre 2015

Steam Revolution. Prologo. L'epoca bianca


Anno 3016 avanti Cristo, il mondo vive un’era di pace e tranquillità, la corsa al potere continua sempre a creare qualche divergenza politica su vari fronti ma la minaccia della guerra è oramai un ricordo: dopo gli accordi internazionali di pace firmati da ogni rappresentante del governo nell’anno 2900, con il trattato di Collin-Morozov, che ha preso il nome dai quelli che erano a quell’epoca i presidenti di Usa e Russia, tutte le nazioni hanno posato le armi ed hanno sancito quella che gli storici moderni chiamano “l’epoca bianca”, in cui ogni conflitto a fuoco è severamente sanzionato.

Ogni continente ha trovato il suo equilibrio economico, anche se gli Stati Uniti cercano sempre la supremazia nei mercati oramai non possono fare più niente contro il continente Euroasiatico, che si è rafforzato con l’unione dei due continenti formando quella che da oltre 500 anni è la potenza economica e militare più grande del mondo.

Di vitale importanza sono in questi periodi le missioni spaziali, che oramai sono in grado di permettere l’esplorazione dell’intero sistema solare in meno di cinque anni, la Nasa e l’agenzia spaziale Euroasiatica stanno facendo varie missioni assieme per la ricerca di nuovi elementi e materie prime da sfruttare sulla terra.

La cementificazione si è arrestata, dando spazio ad una consapevolezza della natura e del rispetto dell’ambiente, le persone vivono sfruttando il più possibile le energie rinnovabili e riducendo al minimo l’uso di combustibili fossili, le città sono state ricostruite quasi tutte sfruttando i principi della bioedilizia a seguito dell’enorme terremoto che colpì il pianeta nel 2679 e l’intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante, aiutando l’essere umano nei compiti di tutti giorni.

 

Questa è l’epoca bianca, l’epoca in cui i conflitti sono solo un ricordo e le persone vivono in pace con se stesse e ciò che le circonda.

giovedì 29 ottobre 2015

La strada della scrittura

Lavoro oramai da una decina di anni, mi sono sempre impegnato con passione nel lavoro, per dimostrare quanto valgo e anche perché alla fine se fai bene il tuo lavoro è anche una soddisfazione personale, ma c'era qualcosa che non andava.

Gli sforzi fatti non venivano, e non vengono tutt'ora, riconosciuti; in un mondo dove la meritocrazia è una cosa semi sconosciuta e va avanti solo chi è raccomandato o chi fa il leccaculo mi sono fatto due domande: ma ne vale la pena incazzarsi così fino alla pensione? Perchè non provare a fare qualcosa che mi appassiona veramente e di cui sia io stesso a coglierne i frutti?

Allora, visto e considerato che la "veneranda" età di 30 anni suonati è una di quelle età in cui non hai troppi pensieri per la testa, (casa a parte) quindi dopo il lavoro puoi concentrarti a fare qualcosa di produttivo, mi sono chiesto quale sia veramente la cosa che mi riesce meglio, la cosa che mi piacerebbe fare da qui fino a 70 anni. E la risposta è stata semplice: viaggiare con la fantasia e far sì che anche le altre persone lo facciano divertendosi e provando emozioni che gli permettano di staccare momentaneamente la spina da ciò che le circonda.
Ho analizzato diverse opzioni che permettono di fare questo: ho fatto corsi da programmatore per applicazioni e giochi, ho studiato 4 codici di programmazione diversi, ho imparato ad usare programmi di creazione di videogame, e poi alla fine sono arivato alla conclusione che il mezzo più potente ed illimitato per dare spazio alla propria fantasia non va cercato nella tecnologia di oggi, bensì nella forma di comunicazione fra le più antiche che il mondo ricordi: la scrittura.

Così ho deciso di iniziare una piccola avventura in questo mondo; non sono uno scrittore professionista e non me la cavo ancora benissimo nell'esprimere ciò che immagino trascrivendolo in quelle macchiette di inchiostro, vero o digitale che sia, chiamate parole, ma spero che questa mia piccola e tortuosa strada fatta di fogli e lettere possa essere fonte di emozioni e svago per chi mi leggerà.
Sono un sognatore lo sò, ma meglio sognare e fallire nel tentativo di inseguire il sogno che continuare a sognare restando incatenati alla realtà.
Un saluto e a presto.

Samuel Martyns.